IT.A.CA’

Sono le piante, come per noi sono la quercia, l’ulivo, il ciliegio, la vite che ci insegnano il modo di fare mondo in un rapporto con la terra che va al di fuori del tempo ma che si lega al ciclo delle stagioni come la ripetitività dei gesti e dei rituali antichi che diventano la radice della nostra identità.

Non esistono confini nel mondo delle piante, ma si mettono radici solo adattandosi alla terra, sapendo fare propri i luoghi nel rispetto della sua natura.

Una tappa, questa della Valle Panaro, che si snoda sulle rive del fiume e colline modenesi tra i paesi di Spilamberto, Guiglia e Savignano sul Panaro (MO – Emilia Romagna) in cui trovare e ri-trovare le nostre radici raccolte in epoche storiche anche lontanissime o che si sono succedute rapidamente ma che si sono mescolate alla vita quotidiana di tutti noi e di chi in questi luoghi hanno trovato humus per allargare o ripiantare le proprie radici.

“Sto per diventare un albero io stesso. Metto radici. Sospiro al soffiar del vento. A primavera sento in me nuova linfa e vado incontro al sole. Persino la mia pelle, giorno dopo giorno, diventa più simile a corteccia.” Cit Roger Deakin, Un anno a Walnut Tree.

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